Mindfullness: disinnescare il pilota automatico!
Mindfullness o pilota automatico: trovare il giusto equilibrio
Essere presenti, con intenzione, a ciò che accade, mentre accade, senza giudizio ecco una una semplice definizione di mindfulness!
Provate a chiudere gli occhi per circa un minuto, portate intenzionalmente l'attenzione al vostro respiro e cercate semplicemente di ascoltarlo, seguite ogni inspiro e ogni espiro.
Cosa è accaduto? Molto probabilmente pochi di voi saranno riusciti a seguire il respiro per tutto il tempo senza
avere interferenze da parte dei pensieri; tali pensieri avranno riguardato la qualità del respiro (giudizi),
oppure vi sarete sorpresi a vagabondare tra eventi del passato, programmi per il futuro, fantasie,
incombenze della giornata... tutto questo sarà stato accompagnato da sensazioni ed emozioni più o meno
facilmente percepibili e più o meno intense;
Qualcuno potrà avere avuto l'impressione di non essersi per nulla distratto; in realtà spesso siamo talmente abituati al nostro chiacchiericcio mentale da non notare nemmeno la sua presenza. Ebbene questo è ciò che accade per buona parte della nostra giornata: noi stiamo facendo qualcosa e la nostra mente è altrove. Più è automatica l'azione che stiamo compiendo (guidare, fare la doccia...) più la nostra mente vaga.
Questo è, per certi aspetti, un vantaggio: pensate se dovessimo prestare attenzione a cosa fare ogni volta che saliamo su un auto per spostarci da un luogo ad un altro, se dovessimo capire cosa fare per telefonare a qualcuno ogni volta che prendiamo in mano un telefono o concentrarci su come utilizzare una caffettiera per preparare il caffè; allo stesso tempo però, i pensieri automatici, che sorgono spontaneamente nella nostra mente, ci guidano dove vogliono e a volte possono condurci a stati emotivi che ci creano disagio e a comportamenti che ci mettono in difficoltà o che semplicemente non avremmo avuto l'intenzione di compiere. Questo accade perché ci muoviamo nel mondo con il “pilota automatico” inserito: il suddetto pilota è costituito dai condizionamenti dettati alla nostra storia personale, famigliare e sociale; è infarcito da credenze e pregiudizi, dalle nostre paure e aspettative.
Dare tutto questo per scontato, non esserne consapevoli, significa essere in balia di questo atteggiamento,
perdersi momenti della nostra giornata e comportarsi seguendo schemi prefissati, che ci precludono la
libertà di agire.
Non confondere i nostri pensieri con la realtà,
non giudicarci o sentirci in colpa per essi, accettare anche gli aspetti che non ci piacciono di noi stessi senza colpevolizzarci (lo facciamo spessissimo, ve ne siete mai accorti?):
solo così potremo trovare la via per sentirci meglio con noi stessi e nel mondo; senza contare che questo stato di presenza ci consente di vivere più pienamente la quotidianità, senza dare per scontato ciò che abbiamo o ciò che di buono ci caratterizza e ci sta intorno.
Il pilota automatico
Vi è mai capitato di entrare in una stanza per fare qualcosa, farne altre quattro, uscire, salvo poi ricordarvi
che avreste dovuto fare tutt'altro? Oppure di svolgere un'attività pensando alle altre mille che vi restano da
fare? O ancora di guidare e arrivare alla vostra meta senza rendervi conto del tragitto fatto? Siete mai usciti
di casa per rientrare poco dopo, avendo il timore di non avere chiuso il gas o perché avete dimenticato
qualcosa? O forse vi è successo di sentirvi schiacciati da pensieri ed emozioni, magari senza una ragione
apparente? questo accade perché la nostra vita è spesso vissuta con il “pilota automatico” inserito.
Ciò significa che siamo costantemente e inconsapevolmente dominati dai nostri pensieri: entriamo nella stanza
per prendere una penna, vediamo i panni da ritirare e lo facciamo, poi notiamo qualcosa fuori posto e la
sistemiamo, dopo ancora vediamo il computer e decidiamo di dare un'occhiata alla posta in arrivo e poi già
che siamo li... nel frattempo è passata un ora e mezza, usciamo dalla stanza per tornare dove eravamo
prima, vediamo il foglio sul tavolo e ripensiamo alla penna, che ovviamente abbiamo dimenticato... avremmo
dovuto fare la lista per la spesa e poi uscire a fare compere e qualche commissione... peccato che ormai sia
tardi e i negozi stiano per chiudere...
Ciascuno può trarre beneficio dalla pratica di mindfulness!
Che sia presente un problema specifico (ansia, depressione, insonnia, disturbi alimentari, disturbo ossessivo compulsivo...) oppure no. Quando ci troviamo di fronte a delle emozioni sgradevoli, la nostra tendenza è quella di reagire come se fossero problemi da risolvere: cominciamo a mettere in pratica le nostre strategie di difesa, fondamentalmente dettate (comprensibilmente!) dal fatto che non vorremmo trovarci in quello stato; a questo si aggiunge spesso una buona dose di autocritica (“ecco sono sempre il solito”, “non dovrei sentirmi così”, “dovrei essere o mostrarmi più in un modo o meno in un altro”...). Quando queste strategie non funzionano, raddoppiamo i nostri sforzi per utilizzarle.
Finiamo con il riflettere troppo, rimuginare, perderci nei pensieri. La pratica di mindfulness può aiutarci in situazioni come queste, facendo si che possiamo riconoscere questo flusso di pensieri, questo borbottio continuo e portarci ad uno stato di maggiore quiete. Quando il morale è a terra è facile che emergano ricordi dolorosi o preoccupazioni per il futuro che aumentano il nostro malessere.
Praticare la Mindfulness fa si che questi pensieri negativi non si intensifichino e ci insegna a focalizzarci sul momento presente piuttosto che rimanere intrappolati in un groviglio di pensieri che rischia di creare un circolo
vizioso.
Dott.ssa Laura Onor - Psicologa
Piazza san Vittore, 7 a Verbania
tel. 338 903 66 68
lauraonor@hotmail.it